sabato 16 marzo 2013

A proposito di rifiuti, considerazioni sulla circolare assessore energia e serv. N. 221 dell’1/2/2013 – direttiva attuaz. L.r. 9/2010, l.r. 3 del 9 genn. 2013.


La circolare prende le mosse dai nuovi ATO definiti con DPR n. 531 del 4/07/2012, in provincia di Palermo sono 3: Area metropolitana - 929.000 abitanti, Provincia est - 79.000 ab., Prov. Ovest.- 61.000ab.
Approfondisce il tema degli ARO (area di raccolta ottimale) definiti dalla l.r. 3/2013, per l’organizzazione del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto, lasciando agli ATO le funzioni di smaltimento e quindi di realizzazione e gestione degli impianti.
E’ in questo contesto che per Bagheria, che ricade nell’ATO metropolitano, va valutata la possibilità di una organizzazione autonoma, con due ipotesi percorribili un ARO cittadino o sovracomunale, in quest’ultimo caso con un occhio rivolto ai futuri consorzi di comuni che sostituiranno le province.
Noi riteniamo che bisogna guardare alla dimensione sovracomunale, intanto con convenzione (art. 30 TUEL), per lasciare aperta la prospettiva del consorzio ed evitare la prospettiva di marginalizzazione in un contesto metropolitano, anche se l’esperienza fallimentare del coinres e di metropoli-est deve condurre a molta attenzione, occorre evitare di riproporre baracconi assistenziali e clientelari.
In questa direzione l’ARO, in prima battuta, può essere proposto con comuni dell’ATO, che nel nostro caso potrebbero essere, oltre a Bagheria, Casteldaccia e S. Flavia, allargando se si vuole, con qualche forzatura in quanto comuni ormai caratterizzati dalla forte integrazione con la città, anche a Villabate e Ficarazzi,.
Con questa configurazione avremmo un’ARO di 78.526 o di 100.762 ab. se esteso agli altri due, volendo guardare al Consorzio in futuro bisognerà guardare all’aggregazione di ulteriori comuni limitrofi , provenienti dagli altri due ATO provinciali, fino a raggiungere i 150.000 abitanti previsti.
Intanto l’ARO, a 78 o 100 mila abitanti, andrà individuato in sede di costituzione della costituenda Società per la regolamentazione del servizio (SRR) e subito dopo nel Piano d’ambito, consentendo quindi il percorso che porti al piano di intervento e regolamentazione del servizio dell’ARO con specifici affidamento/lotto di gara, costi standard servizi, tariffe e impiantistica.
Su quest’ultimo punto (impiantistica) emerge un primo nodo parzialmente irrisolto, relativo alla distribuzione di competenze tra ATO e ARO, i percorsi in atto prevedono di concentrare gli impianti di smaltimento a Bellolampo ( impianto di compostaggio, separazione e recupero energetico – pirolisi), il progetto in atto definitivo, elaborato dal Commissario straordinario, manca di finanziamento (proget?), ma pare in avanzato stato di attuazione.
Se si vuole attivare quella sana competizione tra esperienze e tariffe, nonché riusare al meglio il personale, crediamo sia in riferimento a questo che vadano definiti impianti intermedi (di ARO) , da assimilare a punti di raccolta e stazioni di trasferenza.
In relazione alla ripartizione delle competenze e quindi delle frazioni di ciclo attribuite, all’ATO (art. 6,7 e 8 l.r. 9/2010) o all’ARO (art. 5), va definita la quota di tariffa specifica, anche perché per gli impianti si procederà a gara d’ATO , per il servizio di raccolta a quella di ARO (in base alla circolare entro il 31 marzo!?).
Per quanto riguarda la società d’ambito (SRR), la circolare propone il consorzio a responsabilità limitata (consorzio di diritto privato in regime pubblico) con capitale minimo di 10.000 euro, con facoltà di nomina di un amministratore unico; noi optiamo per questa soluzione e crediamo che la figura debba essere di comprovata e positiva esperienza, magari proveniente da uno degli ATO virtuosi e comunque che non abbia condiviso alcuna responsabilità nelle nefandezze perpetrate con la gestione del coinres, già sanzionate dalla Corte dei Conti e oggetto di indagine da parte della magistratura ordinaria.
La circolare chiarisce che in sede di affidamento occorrerà “ garantire - tramite parametri di assorbimento delle risorse umane, attualmente impiegate dalle società d’ambito in liquidazione direttamente o indirettamente – da un lato, gli oneri di sostenibilità del servizio da parte dei comuni e quindi dell’utenza in termini di tassazione, e dall’altro l’esigenza di assicurare processi di reclutamento nello spirito di salvaguardia occupazionale previsto dall’art. 19 della l.r. 9/2010”.
Quindi costituita la SRR occorrerà approvare il piano d’ambito con la previsione delle ARO, elaborare i piani d’intervento delle ARO, ripartire personale e costi tra ATO e ARO.
Riteniamo che per contemperare le esigenze di cui prima (sostenibilità della tassazione e salvaguardia occupazionale), nell’apposita sezione del piano d’ambito destinata al personale, occorre partire da costi medi nazionali o regionali e relativi standard occupazionali, con individuazione percentuale del personale amministrativo ispirata al principio delle tre E (efficacia, efficienza, economicità); sulla scorta di questi rivedere il piano d’ambito e quelli d’intervento e ripartire il personale, come prima individuato tra ATO, ARO e imprese, a cui affidare il servizio di raccolta e smaltimento una volta ottenuto il parere dell’Assessorato.
La circolare prevede che anche il personale amministrativo, come individuato nel piano d’intervento, dovrà transitare nell’organico delle SRR ed in comando/distacco in quelli degli ARO, sulla scorta:
  • del quadro riepilogativo del personale impiegato al 31/12/2009, secondo l’individuazione di cui alla lett. a),b) e c) del comma 7 art. 19 l.r. 9/2010, contenente data di assunzione, tipologia di rapporto di lavoro, qualifica, trattamento economico,
  • delle procedure concorsuali comma 9 art. 19,
  • della dichiarazione delle società in liquidazione che gli oneri rientrano nel piano di riparto controfirmato dal Ragioniere dei comuni.
Noi riteniamo che, nella considerazione che trattasi di servizio essenziale (art. 117 lett. p) Costituiz./art. 4 lr. 9/2010) l’Aro possa avvalersi di locali messi a disposizione dal Comune di Bagheria, e da questo essere sostenuto per l’attivazione delle procedure che prevedono specifiche professionalità.
A Bagheria per contenere il costo entro 7 milioni di euro complessivi l’anno ed evitare eventuali esuberi la selezione dovrà basarsi: sul principio dell’anzianità di servizio, della qualifica rivestita e della disponibilità ad essere utilizzati nelle qualifiche necessarie , della disponibilità a transitare al trattamento previsto dal contratto enti locali, dell’anzianità di residenza nei comuni dell’ARO all’atto di assunzione.
Importante la raccomandazione, della circolare ai gestori di discariche, di studiare piani di rientro compatibili con la situazione di cassa dei Comuni, nonché di revisionare il piano degli impianti e relative tariffe (entro il 31 maggio), in quest’ambito può essere considerato il ruolo degli impianti intermedi e dei rapporti co CONAI gestibili dagli ARO.
Infine agli ATO in chiusura e ai Comuni, accanto alla perentoria richiesta dei bilanci e documenti contabili degli ultimi 4 esercizi (2009/2012), si intima l’invio delle scritture anche adottate dal solo organo amministrativo, e in assenza di questi si dispone l’intervento sostitutivo della Guardia di Finanza.
11 marzo 2013

Associazione Nuovi Bagheresi

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