sabato 16 marzo 2013

Proposta di coordinamento area renziana Bagheria


La riunione dell’area renziana riunita a villa Casaurro il 12 marzo 2013, registra la proposta di costituzione della locale sezione dell’associazione Big-Bang, quale strumento di confronto ed elaborazione programmatica dei militanti e simpatizzanti del PD che si riconoscono nel programma di Renzi per le primarie, elaborazione che, con spirito unitario, sarà messa a disposizione del PD e dei suoi alleati per il rilancio dell’iniziativa politica in città e la costruzione di uno schieramento di governo alternativo all’attuale, fallimentare esperienza.
Viene proposto un coordinamento provvisorio nelle persone di Giacomo Aiello, Livia Carnevale e Agostino D'Amato, a cui rivolgersi per aderire all’associazione e proporre problemi e idee da affrontare in una prospettiva di bene comune e buon governo per la nostra comunità.
Sui problemi di più urgente attualità generali e locali ritiene quanto segue.
Riteniamo che Bersani avesse il dovere di avanzare una proposta di governo, così come riteniamo coerente il tentativo di recuperare una maggioranza al senato discutendo con Monti e con Grillo.
Quella che riteniamo meno convincente è la pretesa di una proposta di legislatura e comunque della proposizione di programma di 8 punti, troppo pretenzioso rispetto alle condizioni restituite dal voto, così come inopportuna appare la proposta di coinvolgimento istituzionale di 5 stelle.
Le divergenze programmatiche su temi come la TAV o l’agenda comunitaria fanno apparire, ai più, velleitaria l’ipotesi di una collaborazione di legislatura con Grillo, così come il risultato deludente di Monti , la rimonta di Berlusconi ed il trionfo di 5 stelle, ci restituiscono un umore del Paese che imponeva ed impone una revisione del programma almeno su tre punti: la riduzione della pressione fiscale , la l’ulteriore riduzione dei costi della politica e la riforma elettorale.
Una proposta credibile doveva, ed in caso di mancata fiducia al senato, debba darsi l’orizzonte temporale di 6 mesi/ un anno, con dentro l’elezione del Presidente ed un programma limitato a quei tre punti, a partire dalla riforma elettorale, con l’ esclusione, per ragioni di tempo, di ipotesi di revisione costituzionale; una proposta di questo tipo avrebbe maggiormente posto e porrebbe in difficoltà l’interlocutore , ci avrebbe consentito e ci consentirà un ritorno alle urne in condizioni di vantaggio.
Sugli incarichi istituzionali crediamo vada preso atto del disfacimento della sinistra radicale e vada ricercata un’alleanza strategica col centro montiano, in questo contesto alla camera andrebbe nominato/a un presidente del PD ed al senato uno/a montiano/a, incarichi a figure dal profilo il più possibile tecnico e comunque innovativo, che possano dare garanzie sul percorso dei tre punti di cui prima.
Nello specifico riteniamo che in una logica di semplificazione ed accelerazione dei tempi, serva:
  • per la riforma elettorale, intanto, il ritorno al mattarellum ed in prospettiva il doppio turno di collegio alla francese;
  • sul terreno fiscale, l’esenzione dell’IMU fino a 500 euro accompagnato da un condono (non tombale), che consenta l’emersione assistita dal sommerso e la moratoria per i debiti fiscali e contributivi delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi;
  • Per quanto attiene la riduzione dei costi della politica, intanto, l’eliminazione delle province, del contributo ai partiti e la riduzione dei compensi ai parlamentari, in prospettiva un sistema unicamerale con 200 deputati, un federalismo solidale che metta sullo stesso piano tutte le regioni, decentri i poteri verso il basso e responsabilizzi la classe dirigente sui risultati conseguiti.
A proposito di eliminazione del rimborso ai partiti, è chiaro che agganciandolo alla, pur giusta, proposta di riforma dei partiti, in questo contesto, può apparire come una manovra dilatoria.
Anche a Bagheria riteniamo sia il urgente di lanciare chiari di discontinuità, sfidando 5 stelle sul terreno della riforma della politica e riduzione dei suoi costi a partire da tre obiettivi:
  • Un percorso di chiarezza sul bilancio che veda la mancata partecipazione, da parte dei consiglieri del PD e quantomeno di quelli di area renziana, a qualsiasi voto che possa favorire l’adozione di un bilancio lacunoso e che non affronta i problemi che hanno portato ad una situazione strutturalmente deficitaria, a partire dai costi della politica;
  • la proposizione, nell’ambito della costituenda SRR metropolitana, di un ambito di raccolta (ARO) cittadino o coi comuni di Casteldaccia e S. Flavia, che consenta l’accelerazione nell’avvio della raccolta differenziata, l’efficientamento e la riduzione del costo del servizio;
  • la rapida adozione del PRG all’interno di un percorso di massima pubblicità, trasparenza e partecipazione della comunità locale


Associazione Nuovi Bagheresi

2 commenti:

  1. Rispetto al documento presentato dall’associazione Nuovi Bagheresi evidentemente in nome e per conto dell’area renziana del PD noto che, ancora una volta, come succede a livello nazionale, si pone quasi in contrapposizione al proprio partito ed al centrosinistra.
    Oggi non ci vogliono contrapposizioni, ma unità di intenti, perché gli esodati, i disoccupati, gli emarginati, le famiglie si aspettano tanto dal centrosinistra e iniziare quasi una campagna elettorale interna non fa bene a nessuno se non alzare tensioni di cui francamente non si sente il bisogno.
    Non sono d’accordo nel ritenere inopportuna la proposta di coinvolgimento istituzionale del Movimento 5 stelle, sono il secondo partito del paese (il primo è il PD per 150.000 voti se comprendiamo i voti degli italiani all’estero), se non a loro a chi dovevamo e dobbiamo rivolgerci? A PDL con cui non abbiamo nulla ma proprio nulla in comune a partire dalle manifestazioni contro la magistratura?
    Con il movimento 5 stelle abbiamo molti punti di programma in comune, almeno 70% dei due programmi coincidono: dall’interruzione dell’acquisto degli F 35 alla proposizione della Strategia Rifiuti Zero, dall’attuazione del referendum sull’acqua pubblica al reddito minimo garantito.
    Permettetemi di dirvi che se per sinistra radicale intendete SEL, beh mi spiace dirvi che ci siamo e siamo vivi nonostante tutto e il dialogo col centro montiano è stato già bocciato dagli elettori, è stato bocciato da due aspetti diversi, come progetto politico visto le loro percentuali esigue, e dal punto di vista di un’alleanza possibile visto che, a detta di molti il tira e molla durante la campagna elettorale di alleanza si alleanza no con Monti ha solo fatto male alla coalizione.
    Tra altro anche con i montiani non ci sarebbero numeri al senato e quindi tanto vale sperimentare vie nuove e importanti. Tra altro la vostra ipotesi un PD presidente Camera e un montiano presidente del Senato per fortuna non si è verificata.

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  2. Ma poi un’alleanza con quel Monti che ha affamato gli italiani?quello che ha provocato il caos esodati? Quello che, con la sua politica ultraliberista è solo la faccia un po’ più pulita del liberismo berlusconiano? l’uscita non è da quella parte, ma è nella teoria keynesiana degli investimenti pubblici per aiutare i consumi e, quindi, mantenere i livelli occupazionali. Tenendo conto che alla variazione della domanda dei beni di consumo corrisponde la domanda di beni strumentali(macchinari, materie prime e lavoratori) da parte delle aziende , e quindi vi sarà un aumento di investimenti privati che rimetterà in moto il procedimento descritto prima attuando un circolo virtuoso, che, nei momenti di grave crisi, dovrà essere sostenuto da interventi governativi che si basano sul potere di intervento in campo tributario, nel campo della politica monetari etc…Questo stanno facendo gli USA e piano piano stanno uscendo dalla crisi
    Non solo, ma grazie a SEL il centrosinistra ha vinto in alcune regioni importanti altrimenti il Senato, oggi sarebbe saldamente in mano al PDL grazie a questa legge elettorale vergognosa.

    Sulle proposte che voi fate:
    • sulla riforma elettorale non ho e non abbiamo delle chiusure, anche se il sistema francese presuppone un sistema semipresidenziale e, visti i trascorsi del nostro paese, non credo sia auspicabile. La mia proposta invece sarebbe : proporzionale con sbarramento al 4%, premio di maggioranza alla coalizione vincente (coalizioni scelte prima e non dopo le elezioni), indicazione del premier;
    • sulla seconda proposta in parte già era nel programma di Bersani, ma vanno aggiunti alcuni provvedimenti che SEL indica nel suo programma come rimodulazione dell’Irap togliendo dalla base imponibile i salari dei lavoratori, diminuzione dell’Ires, abbassamento del costo del lavoro, agevolazione dell’accesso al credito per le vere partita Iva, sostegno alle energie rinnovabili, introduzione di una patrimoniale…. Insomma una serie di provvedimenti che rispondano al principio “chi più ha più paga”;
    • sui costi della politica c’è invece il maggiore contrasto. In tutti i paesi del mondo esiste il finanziamento pubblico ai partiti, ciò che ha dato più fastidio ai cittadini è sicuramente l’uso vergognoso che se ne è fatto. Siamo d’accordo sull’abolizione delle province e sul taglio del 30 40% dei compensi dei parlamentari regionali e nazionali ma non sull’abolizione del finanziamento perché altrimenti solo i ricchi potranno fare politica, come non sono d’accordo su un taglio così netto di parlamentari. Il finanziamento dovrebbe essere basato non sugli aventi diritto, ma sull’effettivo numero di voti ottenuto, così come non dovrebbero accedervi tutti i partiti che alle nazionali hanno preso l’1% dei voti, come accade adesso, ma quelli che sono entrati in Parlamento, i quali dovrebbero, da un lato, giustificare i soldi spesi, e, dall’altro, gli si dovrebbe impedire di usare questi soldi per comprare veicoli, o la sede. Inoltre bisognerebbe impedire il fenomeno di coloro i quali si fanno assumere dopo la loro elezione per avere più soldi dall’amministrazione pubblica. Avere solo 200 parlamentari significa quello si formare una casta, in nessun paese del mondo esiste questo rapporto aventi diritto/numero di eletti, secondo tutti i principi democratici sarebbe un errore. Rinchiuderebbe dentro un palazzo 200 persone che dovrebbero occuparsi di 60 milioni di persone.
    Su Bagheria, invece, sfondate una porta aperta, vi sono altre mille cose da proporre ma non credo sia qui il luogo giusto, ma basta andare sul blog di SEL Bagheria e andare a rivedere il programma con cui noi ci siamo presentati alle elezioni per capire cosa pensiamo

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