Buon 2015 dai Nuovi Bagheresi! Che il nuovo anno possa regalarci un impegno ancor più forte e generoso per la nostra comunità!
Il Blog dei Nuovi Bagheresi
giovedì 1 gennaio 2015
lunedì 8 dicembre 2014
Anche Noi alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR)
Venerdì 28 novembre presso l'aula consiliare di Bagheria abbiamo preso parte, insieme alle associazioni Cittadinanzattiva, Noi Cittadini, Net Left, e Zero Waste Sicilia, ad un'assemblea pubblica sulla "Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti" (SERR), iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti.
L'incontro, che ha visto la partecipazione di gruppi civici e liberi cittadini, ha prodotto un interessante e costruttivo dibattito, moderato dalla giornalista Viviana Lamesta.
Il coordinatore di Cittadinanzattiva, dott. Giuseppe Fricano,
ha fatto conoscere l’associazione, presente a livello nazionale da quarant’anni, estesa anche a livello europeo,
impegnata a portare la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni e delle
amministrazioni di turno su problematiche di interesse collettivo, fornendo ai cittadini un punto di riferimento
nazionale, che insieme alle forze locali potrebbe essere di aiuto ad affrontare
i molteplici problemi che affliggono la nostra società.
Interessanti i dati occupazionali e di risveglio economico, argomentati
dal coordinatore, che una “società di riuso dei rifiuti” sarebbe in
grado di offrire.
Letizia Ferrante ha puntato sulla mobilizzazione del
territorio invitando i cittadini e le associazioni ad essere più uniti e
partecipi nella gestione dei servizi al fine di rilevare le criticità e
maturare proposte ( diverse le leggi che danno diritto ai cittadini di partecipare nella gestione dei servizi e di esercitare un legittimo diritto di controllo sulla regolare erogazione degli stessi). Altro appello: ha invitato le
parti politiche a superare gli steccati di parte e lavorare insieme , in piena
armonia e trasparenza con i cittadini, in nome dell’obbiettivo bene comune ed
ha fornito dati e leggi che mirano ad informare il cittadino e sviluppare il
senso critico. Durante l’esposizione la relatrice ha fornito dati nazionali e regionali che hanno messo in
rilievo le emblematiche contraddizioni della gestione rifiuti di cui è vittima
il nostro Paese: paradossalmente, dove si paga di più il servizio peggiora. Le
tariffe aumentano di più nelle zone del Paese a basso reddito, dove stenta a
decollare la differenziata. Non riciclare non comporta solo costi ambientali , maggiori costi
gestionali, ma anche multe a carico degli Stati membri della Comunità europea,
per il mancato adeguamento alla normativa. Chi più inquina più paga.
Giusi Sanfilippo (
Net Left) ha parlato della strategia rifiuti zero illustrandoci come
ognuno di noi anche a livello casalingo può ridurre rifiuti che finiscono in discarica ( con i
relativi costi a carico della collettività: discarica, trasporto e
mezzi), mettendo in evidenza che ridurre i rifiuti equivale anche a ridurre i
costi a carico delle famiglie. Interessante l’esperienza personale della
coordinatrice che a livello familiare usa prodotti naturali che costano poco:
danno buoni risultati e producono meno rifiuti
Giacomo Aiello ( Nuovi Bagheresi) ha portato alla
collettività uno studio approfondito sulla gestione dei rifiuti, puntando l’intervento
sul Piano Rifiuti Regionale e sul piano rifiuti di Bagheria. La città è dotata
di un piano già approvato dalla Regione, ma non ancora attuato dalla nuova
amministrazione. Il piano consentirebbe, attraverso l’indizione di una gara
d’appalto europea, di risparmiare fino a 3 milioni di euro l’anno. Si è fatta
una analisi sulla possibilità di attivare una SPA sul territorio comunale, per
la gestione dei rifiuti, così come appare essere nelle intenzioni
dell’amministrazione comunale; si è parlato di pro e di contro di una gestione in house, con esempi concreti
di esperienze fatte da altri Paesi.
Totò Aiello ( Zero Waste Sicilia), da esperto
nel settore ha illustrato bene la strategia rifiuti zero ha
puntato sugli sprechi alimentari che finiscono tra i rifiuti, peraltro tema centrale di quest'edizione della SERR. Ha fornito esempi
di rifiuti che finiscono immotivatamente in discarica con i relativi costi ( esempio scarti di prodotti agricoli che
potrebbero essere lasciati nelle campagne). Interessante la riflessione di come
è cambiata la società e di come ci siamo ridotti ad agire contro natura, dove
tutto nasce, cresce, muore , si auto distrugge e si ricicla
Non sono mancati gli interventi del pubblico che hanno messo
in evidenza la scarsa comunicazione della nuova amministrazione e l’assenza di
una figura istituzionale al dibattito che avrebbe potuto meglio chiarire quali
atti di indirizzo si intendono dare per la gestione dei rifiuti. Delusi
dell’iniziale rivoluzione dei rifiuti che in realtà non hanno visto e allarmati ancor di più dalle
notizie da parte dei media di nuovi acquisti e noli, i cittadini chiedono alle associazioni che hanno
organizzato l’evento di stimolare l’amministrazione a fornire una corretta
informazione e delucidazione di
programma e intenti. Le associazioni hanno chiarito di aver fatto richiesta
esplicita ed aperta, anche attraverso comunicati stampa, per invitare l’amministrazione
ed in particolare il sindaco Patrizio Cinque e l’assessore al ramo Fabio
Atanasio e la dirigenza in questione, a fornire una rendicontazione alla
cittadinanza.
Attendiamo ancora risposta.
Comunicato a cura di: Letizia Ferrante e Viviana Lamesta
venerdì 21 febbraio 2014
Il Piano di zona non è di chi lo fa, ma di chi lo riceve
Non si può abusare della parola "assistenzialismo" per coprire logiche di privilegio ormai stantìe. E' quanto abbiamo affermato nel nostro intervento alla prima Conferenza di servizi per la programmazione del Piano di zona 2013-2015 del Distretto Socio-sanitario 39, svoltasi a Casteldaccia lo scorso 19 febbraio. La drastica riduzione (più del 70%, da 1.400.000 a 400.000 euro) delle risorse del Fondo Nazionale politiche sociali destinate al nostro Distretto impone una netta inversione di tendenza rispetto ai precedenti Piani di zona, attuati con modalità secondo le quali i maggiori beneficiari della formazione e dell'assistenza si rivelano paradossalmente i formatori e gli assistenti, invece che i formati e gli assistiti. In un momento storico nel quale molte famiglie vivono ai limiti della sopravvivenza, non possiamo più permetterci di compiere gli stessi errori che nel recente passato hanno portato alla rimodulazione del Piano: 70% delle risorse disponibili destinate alla retribuzione di figure professionali, cifre spropositate per il finanziamento dell'azione di sistema inerente all'Ufficio Piano.
In questo contesto, è invece necessaria una decisa azione di contrasto alla povertà da parte di istituzioni, rappresentati e associazioni del terzo settore, perché le politiche sociali siano davvero "sociali".
Perché il piano di zona non è di chi lo fa, ma di chi lo riceve.
In questo contesto, è invece necessaria una decisa azione di contrasto alla povertà da parte di istituzioni, rappresentati e associazioni del terzo settore, perché le politiche sociali siano davvero "sociali".
Perché il piano di zona non è di chi lo fa, ma di chi lo riceve.
lunedì 17 febbraio 2014
Insieme ad associazioni e movimenti: dissesto misura più equa per comunità bagherese
Associazioni e movimenti si sono riunite sabato 15 e domenica 16 a Piazzetta Alfano, Corso Umberto I, per distribuire volantini informativi sulla critica situazione debitoria dell'Ente Comune di Bagheria. Dopo gli incontri avuti con il sindaco Vincenzo Lo Meo e con esperti di contabilita' si e' infatti giunti alla conclusione che la migliore soluzione per il nostro paese sia la dichiarazione di dissesto per via delle inadeguate risposte pervenute dall'amministrazione comunale sui debiti fuori bilancio, che ad oggi ammontano secondo le ultime indiscrezioni a 60 milioni di euro, e per via di un Piano di Riequilibrio che si vorrebbe proporre alla cittadinanza, ma che pare necessiti dell'apertura di ben 4 mutui che pagherebbero i bagheresi.
Le associazioni ritengono che sia arrivato il momento di fare un'operazione verita' che permetta di individuare i responsabili di tale situazione debitoria. I cittadini pagheranno comunque lo scotto di questi errori con l'aumento al massimo delle tasse. Obiettivo del volantinaggio e' stato rendere consapevoli quanti piu' cittadini possibile su cio' che accade negli uffici comunali. Per decisione unanime i volantini hanno riportato
sigle politiche o associative, essendo la tematica di interesse comune.
Noi Cittadini
Nuovi Bagheresi
Movimento 5 Stelle
e numerosi cittadini
Nuovi Bagheresi
Movimento 5 Stelle
e numerosi cittadini
sabato 8 febbraio 2014
Debiti fuori bilancio del Comune: vogliamo chiarezza
Venerdì 7 febbraio un gruppo di cittadini ha presentato un'istanza al Comune di Bagheria per avere chiarezza sulla situazione debitoria dell'ente. Promotori di questa azione sono le associazioni bagheresi "Noi cittadini" e "Cittadinanza attiva", il "Movimento Cinque Stelle Bagheria" e l'associazione "Nuovi Bagheresi".
Si tratta di una richiesta di trasparenza e informazione a tutta la cittadinanza riguardante i debiti fuori bilancio, che ammontano a più di 60.000.000 di euro, da dilazionare in un decennio in caso di approvazione del piano di riequilibrio finanziario.
Durante la mattinata molti cittadini hanno sposato la proposta delle associazioni, firmando il documento in questione.
CITTADINANZA ATTIVA
NOI CITTADINI
MOVIMENTO CINQUE STELLE
NUOVI BAGHERESI
mercoledì 25 dicembre 2013
Non facciamoci rubare la speranza! Buon Natale a tutti!
“Il
grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta
di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e
avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata”
Questa è
la grande preoccupazione di Papa
Francesco sul tempo che stiamo vivendo, preoccupazione a cui prova a rispondere con la recente
esortazione apostolica, partendo dalla Chiesa, dalla sua vita interna, dal suo
rapporto con la società, passando poi a
quest’ultima per ritrovare il senso di una giustizia smarrita, per concludere
con un invito a coltivare la speranza.
LA CHIESA
deve sperimentare una gestione democratica “ Non è opportuno che il Papa sostituisca gli Episcopati locali
nel discernimento di tutte le
problematiche che si prospettano nei loro territori. ….il Vescovo… in alcune circostanze dovrà camminare
dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro e – soprattutto – perché il
gregge stesso possiede un suo olfatto per individuare nuove strade. … con
il desiderio di ascoltare tutti e non solo alcuni, sempre pronti a fargli i
complimenti. …abbandonare il comodo
criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo
compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi
evangelizzatori delle proprie comunità.
Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture
che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici
implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli” Si tratta di un invito chiaro ad una
gestione partecipata, condivisa, che interroga il presente e si fa contaminare,
un invito forte ad uscire dal bozzolo ed
incontrare l’altro “la vita spirituale si
confonde con alcuni momenti religiosi che offrono un certo sollievo ma che non
alimentano l’incontro con gli altri, l’impegno nel mondo. Nessuno
si salva da solo, cioè né come individuo isolato né con le sue proprie forze.
Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali
che comporta la vita in una comunità umana.” Ai
religiosi ed ai laici che intendono annunciare la buona novella, un invito
altrettanto chiaro “Un predicatore è un
contemplativo della Parola ed anche un contemplativo del popolo ogni volta che
cerchiamo di leggere nella realtà attuale i segni dei tempi, è opportuno
ascoltare i giovani e gli anziani. Entrambi sono la speranza dei popoli. Gli anziani apportano la memoria e la
saggezza dell’esperienza, che invita a non ripetere stupidamente gli stessi errori
del passato. I giovani ci chiamano a risvegliare e
accrescere la speranza, perché portano in sé le nuove tendenze dell’umanità e
ci aprono al futuro, in modo che non rimaniamo ancorati alla nostalgia di
strutture e abitudini che non sono più portatrici di vita nel mondo attuale”. Chi vuole annunziare “Non dice tanto quello che non si deve fare ma piuttosto propone quello
che possiamo fare meglio. Inoltre, una predicazione positiva offre sempre
speranza, orienta verso il futuro, non ci lascia prigionieri della negatività.. Anche
in questa epoca la gente preferisce ascoltare i testimoni: «ha sete di autenticità
[…] Reclama evangelizzatori che gli parlino
di un Dio che essi conoscano e che sia a loro familiare, come se vedessero
l’Invisibile … (che) Semplicemente desidera che guardiamo con sincerità
alla nostra esistenza e la presentiamo senza finzioni ai suoi occhi, che siamo
disposti a continuare a crescere, e che domandiamo a Lui ciò che ancora non riusciamo
ad ottenere”
La
Chiesa e le nostre comunità tutte “Più
che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che, a partire dalla loro esperienza
di accompagnamento, conoscano il modo di procedere, dove spiccano la prudenza,
la capacità di comprensione, l’arte di aspettare, la docilità allo Spirito, per
proteggere tutti insieme le pecore che si affidano a noi dai lupi che tentano
di disgregare il gregge. Abbiamo bisogno
di esercitarci nell’arte di ascoltare, che è più che sentire. Per giungere ad
un punto di maturità, cioè perché le
persone siano capaci di decisioni veramente libere e responsabili, è indispensabile
dare tempo, con una immensa pazienza”
Credo
proprio sia questa la necessità fondamentale del nostro tempo, uscire
dall’equivoco della libertà libertina , per l’assunzione convinta di una
libertà responsabile, che trova la forza per continuare il cammino. Così come “Non si può più affermare che la religione
deve limitarsi all’ambito privato e che esiste solo per preparare le anime per
il cielo. Una fede autentica – che non è mai comoda e individualista – implica sempre un profondo desiderio di
cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore
dopo il nostro passaggio sulla terra”, occorre riprendere le strade
dell’impegno, vincere ogni delusione, ad ognuno è dato di tornare a fare la sua
parte.
LA SOCIETA è sempre più ingiusta “ Mentre i guadagni di pochi crescono
esponenzialmente, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal
benessere di questa minoranza felice.
Tale squilibrio procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta
dei mercati e la speculazione finanziaria. Perciò negano il diritto di controllo degli
Stati, incaricati di vigilare per la tutela del bene comune Ma
fino a quando non si eliminano l’esclusione e l’inequità nella società e tra i
diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza. Si accusano della
violenza i poveri e le popolazioni più povere, ma, senza uguaglianza di
opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno
fertile che prima o poi provocherà l’esplosione” I movimenti di questi
giorni ci interrogano, sono l’avvisaglia di un malessere che deve essere preso
seriamente in considerazione ed impone ad ognuno di noi scelte di
responsabilità.
“il possesso privato dei beni si
giustifica per custodirli e accrescerli in modo che servano meglio al bene
comune, Un cambiamento nelle strutture
che non generi nuove convinzioni e atteggiamenti farà sì che quelle stesse
strutture presto o tardi diventino corrotte, pesanti e inefficaci.” Maggiore giustizia sociale,
quindi, non deve significare il ritorno
a vecchi schemi ideologici a modelli falliti, deve significare che «i più favoriti devono rinunciare ad alcuni
dei loro diritti per mettere con maggiore liberalità i loro beni al servizio
degli altri». “Per parlare in
modo appropriato dei nostri diritti dobbiamo ampliare maggiormente lo sguardo e
aprire le orecchie al grido di altri popoli o di altre regioni del nostro
Paese. Finché non si risolveranno
radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei
mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali
della … (inequidad), non si risolveranno
i problemi del mondo e in definitiva nessun problema” Bisognerà trovare la
forza per resistere alle spinte xenofobe, provare a regolare i mercati dentro
l’unico orizzonte, per noi, possibile l’Europa unita.
“La
dignità della persona umana e il bene comune stanno al di sopra della
tranquillità di alcuni che non vogliono rinunciare ai loro privilegi. Uno dei
peccati che a volte si riscontrano nell’attività socio-politica consiste nel
privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi.” Chi si ritiene classe dirigente deve avere la
capacità di comprendere che “Si tratta di privilegiare le azioni che generano
nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le
porteranno avanti…” è venuto il momento di andare oltre una logica di rappresentanza, occorre tornare
a costruire comunità “.chi sono quelli
che nel mondo attuale si preoccupano realmente di dar vita a processi che
costruiscano un popolo, più che ottenere risultati immediati che producano una
rendita politica facile, rapida ed effimera” Alle spinte centrifughe
occorre dare risposte unitarie “ Il
conflitto non può essere ignorato o dissimulato. Dev’essere accettato. Ma se rimaniamo intrappolati in esso,
perdiamo la prospettiva, gli orizzonti si limitano e la realtà stessa resta
frammentata.” Tutto questo non riguarda solo l’ambito socio-politico “il primo ambito in cui siamo chiamati a conquistare
questa pacificazione nelle differenze è la propria interiorità, la propria
vita, …” Occorre vincere “la
concupiscenza che ci minaccia tutti. Tale realtà è sempre presente, sotto l’una
o l’altra veste; deriva dal limite umano più che dalle circostanze. ….evitare diverse forme di occultamento della realtà:
i purismi angelicati, i totalitarismi del relativo, i nominalismi dichiarazionisti,
i progetti più formali che reali, i fondamentalismi antistorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi
senza saggezza”
PENSARE GLOBALE
E AGIRE LOCALE –
“ Anche tra la globalizzazione e la localizzazione si produce una tensione. Bisogna prestare attenzione alla dimensione
globale per non cadere in una meschinità quotidiana. Al tempo stesso, non è opportuno
perdere di vista ciò che è locale, che ci fa camminare con i piedi per terra”
Non potremo risolvere tutti i nostri problemi con un buon sindaco, con buoni
consiglieri e dirigenti, ma è da lì che dobbiamo partire.
NON CI SONO ALTERNATIVE AL DIALOGO – “
E’ tempo di sapere come progettare, in una cultura che privilegi il dialogo come forma d’incontro, la ricerca
di consenso e di accordi, senza però
separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni” Questo
vale per le questioni sociali ma anche per i rapporti tra le religioni e i non credenti
“ Per
sostenere il dialogo con l’Islam è indispensabile la formazione adeguata degli
interlocutori, non solo perché siano solidamente e gioiosamente radicati nella
loro identità, ma perché siano capaci di riconoscere i valori degli altri, di
comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare
emergere le convinzioni comuni …ci sentiamo vicini anche a quanti, non
riconoscendosi parte di alcuna tradizione religiosa, cercano sinceramente la
verità, la bontà e la bellezza…. Li sentiamo come preziosi alleati nell’impegno per la difesa della dignità
umana, nella costruzione di una convivenza pacifica tra i popoli e nella
custodia del creato”.
NON FACCIAMOCI RUBARE LA SPERANZA –
“siamo invitati a dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che
puntano il dito e condannano …. vincere «il male con il bene» E’ vero che molte volte sembra che Dio non
esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non
diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell'oscurità comincia
sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto”.
In questi casi è d’obbligo ricordare Mandela, ma non scordiamoci di Gandhi di
Teresa, spesso nella notte più buia si sono accese grandi luci. “Può
succedere che il cuore si stanchi di lottare perché in definitiva cerca se
stesso in un carrierismo assetato di riconoscimenti, applausi, premi, posti; allora uno non abbassa le braccia, però non
ha più grinta, gli manca la risurrezione” Quest’ultimo è un termine ostico per i non
credenti, insieme possiamo usare il termine rinascita, così come quando parliamo di fede possiamo assumere
anche questo termine in positivo, valorizzando tutte le fedi. Per noi cristiani “La
fede significa anche credere in Lui, credere che veramente ci ama, che è vivo,
che è capace di intervenire misteriosamente, che non ci abbandona, che trae il
bene dal male con la sua potenza e con la sua infinita creatività Crediamo al Vangelo che dice che il Regno di
Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi Poiché non sempre vediamo questi germogli, abbiamo bisogno di una certezza
interiore, cioè della convinzione che Dio può agire in qualsiasi circostanza,
anche in mezzo ad apparenti fallimenti,
…Uno è ben consapevole che la sua vita darà frutto, ma senza pretendere
di sapere come, né dove, né quando …non va perduta nessuna generosa fatica, non
va perduta nessuna dolorosa pazienza”
A noi, in particolare, è dovuto essere portatori di speranza. Buon Natale e buon anno!
Pino Fricano
lunedì 9 dicembre 2013
Osservazioni al PRG: per una città moderna e vivibile
L'associazione Nuovi Bagheresi, in data 6 dicembre, ha presentato al Commissario ad acta per l'adozione del PRG e all'Assessorato regionale Territorio e Ambiente, alcune osservazioni al Piano regolatore generale, finalizzate a dare un contributo di modernita' allo strumento urbanistico sotto il profilo del disegno urbano e dell'incentivazione allo sviluppo economico territoriale, incidendo su ambiti di cruciale importanza per il futuro della citta' di Bagheria: valorizzazione della frazione di Aspra e del fronte a mare della citta'; razionalizzazione della viabilita' e della mobilita'; riassetto della "mare-monti"; riqualificazione delle aree dismesse; salvaguardia ambientale, paesistica e dei beni culturali; Piano di recupero del centro storico e decoro urbano; prevenzione del contenzioso nelle aree interessate da Piani di lottizzazione in istruttoria alla data di adozione del piano.
Di seguito il testo dell'osservazione.
Di seguito il testo dell'osservazione.
Al Commissario per l'adozione del PRG
C/o uff. Urbanistica - c.so Umberto 165, Bagheria
All'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente
Via U. La Malfa 169 - 90146 Palermo
C/o uff. Urbanistica - c.so Umberto 165, Bagheria
All'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente
Via U. La Malfa 169 - 90146 Palermo
Oggetto: osservazioni al PRG adottato con delibera commissariale n 74. Del 9 ott. 2013.
Il sottoscritto Giacomo Aiello, nella qualita' di rappresentante legale dell'associazione Nuovi Bagheresi, con sede in Bagheria via del macello 63, con riferimento a quanto in oggetto, osserva e propone quanto segue.
1. Il Piano prevede una valorizzazione della frazione di Aspra e del fronte a mare della citta' migliorabile, in particolare prevede di destinare la Colonia Cirrincione a Istruzione superiore (Is), tranne che per l'area del porto, non prevede particolari sistemazioni delle zone a valle ed a monte della litoraea Ficarazzi-Aspra-Capo Zafferano ed in generale delle aree comprese nei 150 m. dalla battigia, infine non risolve la strozzatura del viale S. Isidoro all'altezza della villa, pertanto proponiamo:
a) la previsione nelle NTA di norme che prevedano, la' dove gli enti preposti all'istruzione superiore non fossero interessati all'utilizzo della Colonia per questa finalita', la destinazione a struttura turistico ricettiva e spa talossoterapica, l'inserimento tra gli allegati al piano, quale prescrizione esecutiva, del progetto redatto dall'ing. E. Ciralli per la sistemazione dell'area marina e terrestre di pertinenza della barriera frangiflutti;
b) la previsione di sviluppo del percorso pedonale-ciclabile/sbocco a mare Aspra-Sarello per l'intera fascia costiera:
- ad est, delimitando la zona demaniale sino a Capo Zafferano, agganciando tutti i beni confiscati e collegandoli con la strada litoranea, inserendo su questa, nei pressi dei collegamenti, aree di parcheggio;
- ad ovest, a valle della litoranea, dal porto al fiume Eleuterio, risalendolo, a margine dell'area vincolata del fiume, sino al confine sud del territorio comunale;
c) la previsione di strade con sezione pari a 10 m. di collegamento tra viale S. Isidoro e c.so B. Scaduto, a valle della Villa allargando l'attuale strada all'altezza del rifornimento di benzina, a monte , prolungando sino al cimitero;
d) la previsione di un collegamento tra via A. Scordato e via Solunto, in modo da consentire l'attraversamento est-ovest dell'abitato e la pedonalizzazione del fronte a mare; di allargare l'area di fronte, su corso B. Scaduto, della zona D di pertinenza della vini corvo, in modo da consentire la realizzazione di un punto di degustazione/vendita vini.
2. Il Piano presenta soluzioni interessanti sul piano della viabilita' che prevedono una serie di nuovi interventi, data la persistente crisi di finanza pubblica appare parimente utile razionalizzare la viabilita' esistente, per cui proponiamo :
a) Il superamento della cesura territoriale rappresentata dall'autostrada con la previsione di allargamento delle sezioni stradali delle vie esistenti a monte ed a valle di questa e valorizzando al meglio gli attuali sottopassi in c.da Serradifalco (confine S. Flavia), Scotto e Cordova ; data la previsione di una uscita autostradale in zona Serradifalco, al fine di fluidificare il traffico dell'attuale svincolo, pare opportuno prevedere l'eliminazione dell'attuale uscita; sempre al fine di fluidificare il traffico appare opportuno prevedere delle rotatoie all'innesto di via citta' di Palermo con via Liberta', via Dante ed all'altezza del sottoponte ferroviario; all'innesto della circonvallazione est, De Spuches-Papa Giovanni con la provinciale per Casteldaccia, la strada che lambisce il parco di Villa Valguarnera, la via Roccaforte (per S.Flavia) e via Mattarella, sulla falsariga di quella esistente tra
via Mattarella e via N. Bixio;
via Mattarella e via N. Bixio;
b) Il superamento della la cesura territoriale rappresentata dalla ferrovia con la previsione di una copertura, sopra i cavi di alimentazione delle motrici, realizzando un percorso pedonale/ciclabile, a quota + 5 m. circa rispetto a quella dei binari, tra il Palazzetto dello sport e Villa Cattolica, raccordato con scivoli all'inizio, alla fine ed all'altezza della Stazione/pal. Cuto';
c) L'innesto a raso nelle testate del percorso pedonale/ciclabile prima descritto di ulteriori piste con sviluppo ad anello fino a raggiungere lo svincolo, ad est lambendo via Papa Giovanni- via De Spuches - l'area della Montagnola, ad ovest i parco del Monaco come appresso definito.
3. Il piano per dare un nuovo assetto alla "mare-monti" e recuperare i PDL confermati da sentenze, elimina il parco del Monaco e risistema la viabilita' a margine, volendo recuperare l'idea del "braccio di bosco" tra l'autostrada e la statale, prevista dal piano del 2012, si propone:
a) di ridisegnare la viabilita' parallela a via citta' di Palermo prevedendo il collegamento, a doppia corsia, tra la strada antistante le case popolari Monaco e la strada antistante la caserma dei Carabinieri, seguendo, piu' o meno, il tracciato del precedente piano confermata nella proposta di massima, con adeguati innesti all'altezza della ferrovia, di via Dante, via Liberta e Villarosa;
b) di prolungare il serpentone con vincolo idrogeologico, che si sviluppa dalla statale al prolungamento di via Morana, a monte sino a Villarosa, a valle sino a mare, prevedendone a monte una sezione media di 50 m., a valle occupando la fascia di rispetto della mare-monti, con una sistemazione a verde attrezzato per il footing e, ai margini, a pista ciclabile, consentendo l'eventuale recupero della cubatura persa alle limitrofe zone C, al fine di non ledere i diritti maturati, prevedendo inoltre nelle convenzioni, la cessione e sistemazione, a scomputo degli oneri di urbanizzazione .
4. Il piano risolve parzialmente il problema della riqualificazione delle aree dismesse, Montagnola, Sicilcalce, Oli Eros, Industria del pesce, ex IPAB S. Domenico/S.Giuseppe/Casa del fanciullo, noi proponiamo:
a) per gli immobili della montagnola ex CAS, la destinazione prevista nelle volonta' testamentarie per la fondazione che ha ereditato, cioe' residenza per anziani o RSA (ZTO Da);
b) per l'area Sicilcalce/mulino Cuffaro, al fine di assicurare un rapido recupero, d'iniziativa privata, che riqualifichi l'intero comparto di villa Cattolica, l'utilizzo della cubatura esistente, per interventi di ristrutturazione, per le componenti piu' significative di archeologia industriale, di demolizione e ricostruzione per il resto, con destinazione polivalente a servizi culturali, commerciali, turistico ricettivi residenziali e la previsione di ampie zone di parcheggio e a verde (ZTO B1/D1/D3/Ds) ;
c) per l'area Oli Eros, come prima, con possibilita' di incremento della cubatura esistente del 25% , da recuperare con edifici a torre a destinazione turistico ricettiva, in caso di progetti integrati con la limitrofa area portuale;
d) per gli edifici utilizzati per la lavorazione del pesce, la precedenza nell'assegnazione di aree nell'area industriale ed il riuso con destinazione polivalente ;
e) per i 3 edifici ex IPAB, per i quali e' prevista la vendita, al fine di garantire una facile e conveniente dismissione da parte del Comune, va prevista similare destinazione polivalente.
5. Il Piano prevede norme specifiche di salvaguardia ambientale, paesistica e dei beni culturali, per cui risulta superato il vincolo a suo tempo decretato per la persistente assenza di pianificazione urbanistica, a tal fine si propone l'integrazione dell'art. 67 NTA, considerando il regime vincolistico del DPR 4992/'67 decaduto, alla data di emanazione del decreto di approvazione del nuovo PRG, da concordare tra ARTA ed Assessorato ai Beni Culturali, in quanto le sue previsioni si intendono assorbite e specificate da quanto disposto dall' articolo 62 al 79 delle NTA e piu' in generale nelle previsioni del nuovo PRG, che assume anche le valenze di pianopaesistico;
6. Il Piano di recupero per il centro storico prevede specifiche norme di salvaguardia e ripristino del decoro urbano, per favorire un il recupero degli edifici costruiti dopo gli anni '60, disomogenei rispetto alle tipologie storiche prevalenti, appare opportuno integrare le NTA con specifiche norme che prevedano in caso di
manutenzione straordinaria, ristrutturazione o demolizione e ricostruzione, l'obbligo al rispetto delle altezze e delle finiture degli edifici storici limitrofi, con possibilita' di recupero della cubatura, maggiorata del 40% nelle aree di compensazione urbanistica, con abbattimento degli oneri di urbanizzazione;
manutenzione straordinaria, ristrutturazione o demolizione e ricostruzione, l'obbligo al rispetto delle altezze e delle finiture degli edifici storici limitrofi, con possibilita' di recupero della cubatura, maggiorata del 40% nelle aree di compensazione urbanistica, con abbattimento degli oneri di urbanizzazione;
7. Come accennato al punto 3 il Piano prevede, in parte, il recupero dei diritti maturati col Piano del '76, rivedendo le destinazioni in zona Monaco ed in altre piccole aree, prevedendo inoltre norme di perequazione finalizzate a raffreddare il contenzioso; riteniamo che, al fine di garantire equita' di opportunita' ed effettuare una ricognizione, e' opportuno inserire nel nuovo strumento urbanistico, la' dove non venga riproposta la destinazione originaria o a zona F2, i piani di lottizzazione ed i progetti relativi a zone B e C del piano vigente, in istruttoria alla data di adozione, prevedendo la destinazione F2 bis, ad attrezzature oggetto di specifica perequazione.
Si allega copia degli elaborati con indicazione delle proposte avanzate.
Bagheria 6 Dicembre 2013
L'osservanteAssociazione Nuovi Bagheresi
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