Le iniziative delle ultime
settimane a tutela dell'isola pedonale del Corso Umberto, che hanno
visto l'impegno di diverse associazioni tra le quali anche la Nostra,
sono servite a ribadire l'importanza di avere, a Bagheria, un centro
storico a misura di cittadino quale imprescindibile base per
costruire una città proiettata verso la modernità,
all'insegna di uno sviluppo sostenibile e dunque di una cura
paritaria di interessi quali la tutela dell'ambiente, il decoro
urbano, la valorizzazione delle attività economiche e non
ultimo quanto ad importanza, la salute del cittadino.
La “questione Corso
Umberto”, infatti, lungi dall'essere oggetto di una semplice bega
tra qualche commerciante e la cittadinanza attiva, si pone quale
emblema della grave e perdurante assenza di progettualità e
visione d'insieme che la politica locale ha denotato, e che
rappresenta una delle principali cause delle condizioni di degrado di
Bagheria.
La pedonalizzazione del
centro storico non può essere scissa da una pianificazione
efficace e puntuale della viabilità, la quale invece è
stata oggetto di interventi caratterizzati da superficialità
ed improvvisazione da parte di chi amministra ed ha amministrato, con
il risultato di non giungere mai a soluzioni definitive e soprattutto
incentrate sul progressivo smaltimento del traffico non solo nel
Corso Umberto, ma anche nelle strade del centro storico ad esso
attigue. Ed è così che, ormai da anni, strade larghe
pochi metri come via Truden, via Baiardi o via Calcaravecchia si
trovano a dover sopportare un livello di traffico urbano e di
conseguente inquinamento atmosferico palesemente insostenibili, con
gravi rischi per la salute dei cittadini residenti, in particolare
anziani e disabili, i quali sono ormai rassegnati a convivere
quotidianamente, nel proprio ambiente domestico, con i gas di scarico
di autovetture e ciclomotori.
Sarebbe dunque necessario
sollecitare, innanzitutto, un intervento dell'Agenzia Regionale per
la protezione dell'ambiente, volto ad effettuare gli opportuni
rilevamenti di inquinamento atmosferico nelle zone interessate. Sarebbe altresì opportuno, da parte dell'Amministrazione
comunale, accelerare il processo di adozione del Piano Urbano della mobilità (PUM), già previsto tra i progetti finanziati nell'ambito del PISU (Piano integrato di sviluppo urbano), e per il quale è necessaria l'approvazione del Consiglio comunale, quale organo competente in materia di programmazione e pianificazione. Una delle misure dalle quali il PUM non dovrebbe prescindere, in una prospettiva di smaltimento della circolazione stradale nel centro storico, è l'istituzione di una zona a traffico limitato, la quale potrebbe essere più facilmente individuata nella zona sud-est (via
Damuselli, Scordato, Trabia, del Cavaliere, Palagonia).
La soluzione del problema della viabilità passa anche dall'individuazione di aree da adibire a parcheggio, per esempio nei pressi di via Libertà. L'utilizzo di un bus elettrico, in una prospettiva di incentivazione del turismo provinciale o regionale all'insegna dell'eco-sostenibilità, potrebbe essere funzionale al collegamento tra le varie aree di parcheggio ed il Corso Umberto.
La soluzione del problema della viabilità passa anche dall'individuazione di aree da adibire a parcheggio, per esempio nei pressi di via Libertà. L'utilizzo di un bus elettrico, in una prospettiva di incentivazione del turismo provinciale o regionale all'insegna dell'eco-sostenibilità, potrebbe essere funzionale al collegamento tra le varie aree di parcheggio ed il Corso Umberto.
Interventi come questi, da inquadrare nel contesto del nuovo PRG ed in particolare del Piano di recupero per il centro storico, sarebbero funzionali alla risoluzione dell'annosa problematica legata alla viabilità , andando nella direzione di considerare la
questione del Corso Umberto non all'insegna di semplicistici
conflitti ideologici, ma in tutta la sua complessità e le sue
implicazioni, per lo sviluppo di una Bagheria nella quale il
concetto di civiltà venga sempre declinato sulla cura di
interessi non settoriali, ma il più possibile diffusi.
(Questo comunicato nasce soprattutto dalla segnalazione di Giovanni Bartolone, cittadino bagherese
attivo e membro dell'associazione Nuovi Bagheresi)
Associazione Nuovi
Bagheresi
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