giovedì 31 maggio 2012

Perché associarsi a noi?

Il richiamo diffuso all’emigrazione è la desolante sirena di un successo possibile altrove e non qui, luogo impervio per la fioritura delle speranze. Questo timor panico è il volano per l’immobilità, il sentiero sterrato che non conduce a un ricambio ma scaccia anche l’idea stessa di novità e di miglioramento. Ecco che tra le nuove generazioni, come per le precedenti, ci si divide tra chi parte e chi rimane, tra chi abbandona per salvaguardarsi e chi magari affezionato o impedito resta per districarsi e affermarsi o forse solo per sopravvivere a stento. 
Il mio messaggio è rivolto a questi ultimi temerari disillusi. Ha ancora senso continuare a protrarre stati di incertezza legittimando lo sbando generalizzato e la confusione solitaria oppure è giunto il momento di svincolarsi dai grandi schemi nazionali per ricominciare dal basso, da ciò che rientra nel nostro perimetro d’azione?
Da qui deve partire un diverso sentire, un desiderio irreprensibile di restare e smentire chi per convenienza ha tacciato come defunta una terra arida per incuria e che deve essere diversamente gestita, valorizzata, riscattata . In questo solco di rivalsa ritrovo le ragioni che mi conducono a consigliare, ma non a pregare, chiunque senta l’identico bisogno di non ammettere sconfitta senza averci almeno una volta tentato, di unirsi insieme in un’associazione che non sia testimonianza dell’ennesimo ripetersi di antichi fallimenti, quanto di nuove e conosciute istanze di sviluppo e di crescita che abbiano come base un’instancabile determinazione giovanile . 
I custodi del potere che senza verecondia hanno proiettato maliziosamente le loro prerogative affaristiche nell’architettura esterna ed interna di un’intera cittadina, dall’edificazione plenaria del loro preferito canone estetico del brutto al grigiore di strette di mano nei retrobottega e nei corridoi dei palazzi, sono gli antitetici elementi dei nostri punti di riferimento, sono i plateali esempi di ciò che non deve essere più ripetuto, sono coloro i quali invitano a partire e a non fare più ritorno. Qui non si tratta di conflitto diretto tra due classi di età diverse, al contrario, si vuole mettere a confronto tra chi ha già fatto in maniera pessima la storia e chi ha intenzione di farla nel migliore dei modi possibili.


Sic itur ad astra
Giorgio Palermo, responsabile comunicazione

Manifesto associativo Nuovi Bagheresi

                                                 Manifesto associativo Nuovi Bagheresi


Programma idee e attività
Anno 1

Esposizione degli intenti e delle proposte dell'associazione
definitasi “NUOVI BAGHERESI”

…..quando la nova gente alzò la fronte
ver' noi, dicendo a noi: «Se voi sapete,
mostratene la via di gire al monte».
E Virgilio rispuose: «Voi credete
forse che siamo esperti d'esto loco;
ma noi siam peregrin come voi siete.

Canto secondo, 58-63, Purgatorio, Divina Commedia

1. Presentazione
Chi siamo e cosa vogliamo

Nuovi Bagheresi è un idea, un essere, una volontà.
Siamo un gruppo di ragazzi accomunati dal profondo attaccamento alla terra che ci ha cresciuti, in cui abbiamo conosciuto le bellezze e i disagi di una città alle porte del capoluogo della nostra regione.
Abbiamo visto come il nostro luogo, l'ambiente in cui siamo cresciuti via via con gli anni assumesse nuovi tratti, seguendo inevitabilmente il treno della modernizzazione, della complessità e della fuoriuscita dal tipico modello comunitario delle città del meridione.
Si al progresso, all'avanzare storico dei popoli e delle civiltà, senza dimenticare in questo il patrimonio, la saggezza di un popolo come il nostro martoriato da annose invasioni e da una nazione che di certo non ha mai dato molto valore alla nostra cultura e della nostra gente se non per accusarci di essere la ruota sdentata e fanghigliosa dello stato italiano.
Siamo bagheresi ma questo non basta.
Siamo e saremo sempre siciliani, uno dei popoli che ha saputo reggere al crocevia delle guerre nel corso dei secoli, porto franco per popoli alla ricerca del controllo del mare nostrum.
Da questo nostro patrimonio, accresciutosi con le varie dominazioni dei popoli viandanti, che possediamo tutte le carte per rilanciare la nostra dignità e la nostra forza produttiva.
Di seguito riportiamo il manifesto pubblico della nostra associazione, redatto da Giacomo Aiello, affinché sia chiaro sin da subito il nostro spirito.

Manifesto pubblico dell'associazione socio-culturale “Nuovi Bagheresi”
“Nuovi Bagheresi” scaturisce dalla forte volontà di reazione di una generazione di cittadini bagheresi che, ormai prossima ad affacciarsi alla quanto mai frenetica e difficilmente decifrabile società di quest'epoca, già intravede lo scenario contrassegnato dalla penuria di risorse e di possibilità che li circonderà, spingendoli verso la prospettiva, quasi ineluttabile, di lasciare la propria terra d'origine. È proprio rispetto a questa tragica regola, che i nuovi Bagheresi, che intendono rappresentare un'eccezione composta di dinamitica energia giovanile e di meditata consapevolezza della realtà, poste al servizio dello sviluppo della propria cittadina, ricca di potenzialità sommerse e, soprattutto, inespresse, e tuttavia continuamente mortificate da politiche territoriali che, sino ad oggi, si sono rivelate insensibili ad una loro piena valorizzazione.
Il progetto dei Nuovi Bagheresi è infatti tutto incentrato sulla promozione di quella che, sebbene si erga chiaramente quale unica inestimabile risorsa sulla scia della quale perseguire il progresso economico e sociale del territorio, è stata sempre colpevolmente abbandonata nel dimenticatoio delle false utopie: il Turismo.
Una chiave di volta, quella del turismo, che si pone in rapporto di necessaria consequenzialità con l'immensa tradizione culturale che la storia della nostra cittadina ci ha consegnato, scritta e dipinta da artisti come Ignazio Buttitta, Giacomo Giardina, Dacia Maraini e Renato Guttuso, ed incastonata nelle undici ville sei-settecentesche, ieri luogo di villeggiatura dei nobili palermitani, domani emblemi della rinascita bagherese.


2E Quindi? In cosa ci riconosciamo e come vogliamo agire......

È proprio in questo scenario di desolazione economica e culturale che questo gruppo sorge, scegliendo una denominazione che racchiude un connubio tra anelito all'innovazione e rivalutazione della Storia: è adesso che la prima generazione di bagheresi non per nascita vuole fondare la primavera della propria terra.
Il percorso che i Nuovi Bagheresi vogliono seguire rispecchia una strategia ponderata e lungimirante, articolata in due stadi:
– Il primo constante nell'istillare e sedimentare nella cittadinanza la percezione del patrimonio culturale, artistico ed ambientale, in particolar modo elevandola a comune denominatore per l'aggregazione delle nuove generazioni. Questo primo obbiettivo verrà perseguito tramite l'organizzazione di eventi e di attività che conferiscano adeguata visibilità ai talenti artistici nascosti nel territorio, e parimenti consentano di valorizzare i monumenti e le tradizioni folkloristiche e culturali quali elementi ricoprenti un ruolo chiave per la programmazione di uno sviluppo all'insegna del turismo;
– Il secondo stadio, da considerare quale necessario complemento del primo e previo conseguimento di soddisfacenti risultati nell'ambito di quest'ultimo, sarà tutto incentrato su un'azione politica di carattere meramente locale, nonché marcatamente avulsa da qualsiasi schema o ideologia politica già presenti sul territorio, indirizzata unicamente a propugnare il progresso di Bagheria attraverso la concretizzazione delle potenzialità turistiche sommerse della stessa.

Per conto dell'associazione Nuovi Bagheresi,
Giacomo Aiello, Presidente